venerdì 31 luglio 2009

Who wants to live forever?

Le polemiche bagnate di sandrello svelano non soltanto una notte scura piena di vacche incolore ma anche i nuvoloni che stan per scaricare l'ennesimo triste carico sui nostri crani. Per fortuna che si possono leggere ancora le parole di Michela Marzano, non fosse che per il piacere di poter godere di un'interessante quanto rara analisi della fine che sta facendo il corpo femminile nel nostro paese e le donne subito dopo. L'accento sulla trasformazione pornografica dei corpi femminili è forse l'aspetto più inquietante accanto all'impossibilità di distinguere il desiderio dalla pulsione, riducendo l'eros a semplice bisogno meccanico e disumano.
Un'altra cosa, l'articolo di Repubblica on-line rischia di far da degno concorrente alla più banale propaganda da regime, dipingendo una Pellegrini non come un'eroina ma come una professionista della vittoria, una vincente per contratto. Dico così perché credo che gli eroi sono tali non perché vincono ma perché sacrificano se stessi superando l'opposizione vittoria/sconfitta che è invece l'orizzonte dello spettatore. Se si vuole dare un modello alternativo alla velina per le giovani donne italiane, non penso sia conveniente vender loro il modello della sportiva professionista truccata da eroina del Bel Paese.
In ogni caso la sorte inesorabilmente punisce sempre l'idiozia e la tracotanza nostre. Fate caso, se vi capita, ai momenti che seguono subito dopo la conclusione di una finale di questi mondiali romani di nuoto. Se vi riesce d'ascoltare nella folla urlante, gli altoparlanti scattano immediatamente facendo risuonare le note famosissime dei Queen di Who wants to live forever, quasi involontariamente a spazzar via tutta la retorica dello sportivo che non conosce sconfitta e a ricordare che nessuno vorrebbe in realtà essere per sempre, neanche i vincenti.

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