venerdì 31 luglio 2009

PENITENZIAGITE!!!

La Ru486, alias the kill pill, è nel prontuario farmaceutico italiano. E la scomunica cala come una devota ghigliottina su tutti i crisitiani che avranno l'ardire di utilizzarla. Al di là della consueta e meschina tattica delle alte sfere ecclesiastiche e dei loro lacchè di gettare fumo sull'oggettiva Pericolosità del farmaco, citando la morte di 29 donne come una cifra esorbitante senza chiarire quale sia il riferimento di tale numero, e le reali implicazioni della Ru486 nelle cause dei decessi, ciò che fa più riflettere è la parola scomunica e la pia preoccupazione di gettare sulle spalle delle donne la decisione dell'aborto.
Sulla scomunica, per caso se dovessi incontrare un cristiano fresco di cacciata dalla Chiesa per i peccati di cui sopra, sarò legittimato anche dallo Stato italiano a mandare la sua anima davanti al creatore come si faceva nei bei tempi andati?
Sulla decisione e sulle spalle delle donne, dice Sgreccia che si sta cercando di scaricare la responsabilità della scelta sulla donna, come se tale scelta non dovesse essere della donna, siamo alle solite per un cristiano, per giunta chierico, e cioè l'aborrita conquista della modernità che riconosce all'individuo e non a chi ne fa le veci l'onere e l'onore delle proprie scelte, anche le più dolorose.
Ditemi dunque se nel nostro Paese non c'è una forte questione temporale, nel senso di dire che contemporaneamente nello stesso luogo vivono diversi tempi.

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