venerdì 24 luglio 2009

Esegesi di un rotocalco

Fregene, questa mattina. Mare lievemente agitato, verde e marroncino e sempre più vicino alla prima fila degli ombrelloni. Accanto al mio di ombrellone prendono posto madre e figlia in là entrambe negli anni. Se ne stanno sdraiate sui lettini a oziare, la figlia prende a leggere un rotocalco, forse Gente. Dal torpore cullato dal vento del bagnoasciuga la figlia si alza e con un'espressione preoccupata si avvicina alla madre. La rivista è aperta su una pagina dove riesco a riconoscere Michelle Obama paragonata ad altre first lady. Le due, mamma e figlia, forse più la seconda, stanno lì a discutere animatamente, non riesco e non voglio capire l'argomento mi interessa di più la foga delle espressioni, tanta è l'animosità con cui agitano la rivista che mi viene in mente una disputa fra teologi, fra due persone che brandiscono uno scritto come fosse un'arma.
Nel mentre io leggevo Queneau, "I fiori blu", e il Duca d'Auge voleva partire, andarsene dal proprio castello perché lì il fango era fatto dei suoi fiori. Peccato, non avevo nessuno con cui brandire il libro quasi fosse un'arma.

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